San Vito Lo Capo si trova nella punta più settentrionale della provincia di Trapani, in Sicilia.
Questo è un territorio ricco di bellezze naturali come la stessa spiaggia di San Vito Lo Capo, la Riserva dello Zingaro e tanti, tantissimi altri scenari meravigliosi ricchi di storia e cultura che ti garantiranno tante cose da fare durante la tua settimana di vacanza al mare.
La Sicilia è stata abitata da diversi popoli, con il passare dei secoli, che hanno lasciato in eredità usi e costumi, meravigliosi cibi da mangiare, tecniche di agricoltura, opere d’arte all’aria aperta come il Teatro di Segesta o come Mozia (anche detta Mothia).
Quest’ultima è un’antica città di epoca fenicia sita sull’isola di San Pantaleo, nello Stagnone di Marsala.
Fu base dei fenici nel Mar Mediterraneo per le loro operazioni commerciali, tant’è che è anche citata negli scritti di famosi autori, come Tucidide, che ci ha tramandato che città come Mozia, ma anche Palermo, furono edificate proprio dai Fenici.
L’escursione che oggi ti consiglio è all’insegna della Storia ma anche della Natura e può essere suddivisa in “due parti”.
In mezza giornata a Mozia potrai “perderti” tra affascinanti reperti archeologici e una natura rigogliosa.
E’ una piccola striscia di terra, quindi facilmente percorribile a piedi, e circondata da acque basse.
Uno scenario davvero particolare!
Vi si arriva in breve tempo con un traghetto, direttamente da Marsala (la città dell’omonimo vino dista circa 50 minuti di macchina da San Vito Lo Capo).
Una volta a Mozia è possibile percorrere il perimetro dell’isola e scoprire i resti dell’antica città dei Fenici.
L’isola di Mozia si gira a piedi in circa 2 ore.
Occorre seguire i sentieri guidati e le indicazioni varie che si trovano lungo le diverse mappe piazzate su vari punti dell’isola per raggiungere i principali punti di interesse.
Lungo il percorso noterai anche la presenza di torri di guardia: quella orientale in particolare conserva ancora la base rettangolare e la scalinata di accesso.
Passando per la porta Nord (che è anche quella meglio conservata) è possibile scorgere un edificio a tre navate, probabilmente con funzione religiosa.
Tornando verso la riva ci si imbatte nella necropoli costituita da pietre tombali e urne.
Seguono il Tophet, che designa l’area sacra con un santuario a cielo aperto, e il Cothon, un piccolo bacino artificiale di forma rettangolare collegato al mare e aperto da un canale, la cui funzione a oggi è ancora incerta.
Giunti nei pressi della porta Sud infine potrai ammirare la Casermetta di cui sono ancora visibili alcuni elementi verticali, la Casa dei Mosaici con due bei mosaici in ciottoli bianchi e neri e infine la Casa delle Anfore alle spalle del museo, nella cui zona, in passato, sono state rinvenute un ingente numero di anfore.
Nell'isola di Mozia è stata rinvenuta nel 1979 una bellissima statua in marmo risalente al V secolo a.C. e conosciuta come il Giovane o Il giovinetto di Mozia.
Raffigura una figura maschile, forse un auriga di scuola greca e potrebbe essere stata portata sull'isola dai Cartaginesi dopo il saccheggio di Selinunte.
Secondo alcuni si tratta di un giovane alla guida di un cocchio, secondo altre ipotesi potrebbe trattarsi di un dio o di un magistrato punico.
La statua è conservata al Museo Whithaker di Mozia.
Orari per visitare l'isola di Mozia
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Biglietti di ingresso
Intero €6 - Ridotto (studenti e bambini) €5
Concludi il pomeriggio con la visita al mulino della salina Ettore Infersa, aperto soltanto il mercoledì e il sabato dalle 16:00 alle 18:00.
Qui il sale viene raccolto col metodo tradizionale, a differenza delle altre saline che hanno dismesso i mulini.
Oltre ad assistere al processo produttivo, è possibile farne parte indossando gli appositi stivali in gomma e raccogliere il sale nelle acque basse seguendo le istruzioni dei salinai professionisti.
Prima di tornare in albergo a San Vito Lo Capo o proseguire per Marsala, fermati per l’aperitvo.
Da qui sarà possibile ammirare l'incantevole panorama delle saline al tramonto, in una mescolanza pittorica di rosso e arancione che farà la felicità degli amanti della fotografia e dei romantici.
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